ALFONSINA STRADA
una corsa all'emancipazione
con Federica Molteni
regia: Michele Eynard
È strana la storia di questa donna, perché è la storia di una sconosciuta,
di una donna dimenticata dalla storia, eppure è una vita incredibile,
successa cento anni fa. Quando le donne non potevano scegliere marito,
professione, destino... e nemmeno gli abiti da indossare.
Quando le donne non potevano studiare, frequentare l’università, votare,
andare al bar o a teatro.
Alfonsina rompe le convenzioni, per misurarsi con un mondo tutto maschile,
perché il ciclismo è uno sport di forza e fatica.
Inforcare una bicicletta, pedalare con le gambe nude, indossare una maglietta…
oggi sono la normalità, ma nel primo ‘900 erano uno scandalo,
soprattutto in piena ascesa fascista.
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Ma Alfonsina è come il vento, che non conosce leggi né limiti,
e corre finché ha forza, finché le gambe reggono,
finché c'è un orizzonte da raggiungere e superare: correre il Giro d’Italia del 1924.
Prima e unica donna nella storia.
Per parlare di una donna dimenticata, di diritti conquistati,
di strade ancora da percorrere.
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AL C. CULT. TEATRO & BISTROT "OPPART"
il 25/11/2022
Alfonsina Morini Strada
Alfonsina Morini Strada è figlia di contadini e di un tempo che non ha scelto, i primi del ‘900. Un tempo in cui il ciclismo è per impavidi eroi. Sono forti, sono gagliardi. E sono tutti maschi.
Alfonsina è una bambina di dieci anni quando si innamora della bicicletta. È una ragazzina quando si allena di nascosto con la vecchia bici del padre. È una donna quando diventa una ciclista, una campionessa, una vera sportiva. Ma soprattutto, Alfonsina è uno SCANDALO, Perché vive nell’Italia di cento anni fa. L’Italia del fascismo, l’Italia del pensiero maschilista, l’Italia in cui le donne non votano.
In questa Italia, Alfonsina si inventa e si costruisce il proprio destino, scardinando preconcetti e convenzioni e partecipando (unica donna nella storia) al Giro d’Italia, nel 1924.
Quella di Alfonsina è una storia VERA e straordinaria.
“Sono una donna, è vero. E può darsi che non sia molto estetica e graziosa una donna che corre in bicicletta. Ma ho le gambe buone Non sono pentita. Ho avuto delle amarezze, qualcuno mi ha schernita. Ma io sono soddisfatta e so di avere fatto bene”